Stanley nasce a Belfast, Irlanda del Nord, nel 1958 e, dopo oltre 20 anni di sviluppo in Irlanda, si trasferisce in Inghilterra nel 1979, costituendo il suo quartier generale a Liverpool.
Nel 1986, dopo un straordinario sviluppo di betting shop e casinò di sua proprietà, approda al London Stock Exchange (borsa di Londra) e assume il nome, come società quotata, di Stanley Leisure Plc (Public Listed Company). Ben presto il titolo entra nel gotha dei 250 titoli più prestigiosi del Mercato, utilizzati ogni giorno per la produzione dell’indice giornaliero della borsa.
Nel luglio del 1997 nasce Stanley International, joint venture 50/50 tra Stanley Leisure Plc ed un operatore italo/britannico, che inizia subito operazioni overseas in Croazia e Italia.
Nel 1998 Stanley Leisure Plc chiede al Ministero delle Finanze Italiano di partecipare con 100 suoi punti di gioco alla sperimentazione sulle scommesse assegnata in monopolio a SNAI. La risposta è che potrà partecipare solo al momento della gara, prevista al termine della sperimentazione. Ma la gara del 1999 (1000 concessioni) conterrà clausole escludenti: la partecipazione delle società quotate in borsa, infatti, è resa impossibile. All’esposto di Stanley alla Commissione Europea segue una procedura di infrazione contro l’Italia. Ma saranno le sentenze Gambelli (2003) e Placanica (2007) della Corte di Giustizia a confermare l’illegittima esclusione di Stanley dalla gara, in violazione del diritto dell’Unione.
Nel maggio 2005 Stanley Leisure vende a William Hill tutti i betting shop di proprietà presenti nel Regno Unito (circa 700), rimanendo leader in Inghilterra con i suoi Casinò e in grande sviluppo in Europa attraverso la partecipata Stanley International.
Nell’agosto del 2006 lo Stato Italiano mette a gara concessioni per 9 anni, ma impone clausole sulle distanze tra i punti vendita in favore dei 1000 vincitori di gara del 1999, dalla quale Stanley era stata indebitamente esclusa. Stanley reagisce e, nel 2012, la sentenza Costa Cifone della Corte di Giustizia conferma che lo Stato Italiano, con la gara (Bersani), ha violato ancora una volta il diritto dell’Unione a danno di Stanley.
Settembre 2006: il gruppo malese Genting International lancia un’offerta pubblica di acquisto presso la borsa di Londra del 100% delle azioni di Stanley Leisure Plc. L’offerta si conclude con successo.
Nell’ottobre 2006 il proprietario italo-britannico del 50% di Stanley International acquista da Genting In-ternational il residuo 50% in possesso di quest’ultimo, divenendo così proprietario al 100% della Holding Inglese controllante l’intero gruppo.
Nel 2012 Stanley e il Regolatore italiano avviano colloqui informali per la partecipazione di Stanley ad una nuova gara della durata di 9 anni. Ma la gara Monti esce a sorpresa con una durata di soli 3 anni e mezzo e prevedendo una clausola di cessione gratuita della rete a fine concessione che rendeva impossibile una partecipazione di alto profilo. A seguito del contenzioso che viene instaurato, sarà di nuovo la Corte di Giustizia (sentenza Laezza 2016) a confermare la contrarietà al diritto dell’Unione della clausola di cessione gratuita della rete.
I colloqui instaurati con il Regolatore Italiano portano comunque a un’intesa, che permette a Stanley di partecipare al Bando di Gara per l’online e da quel momento Stanley esercita la raccolta a distanza in Italia attraverso regolare licenza ADM. Stanley si augura, e in questo senso è in corso ogni sforzo possibile, di trovare quanto prima una intesa anche per il comparto terrestre.
Nel 2014, allo scadere di un lungo periodo di non concorrenza pattuito con William Hill, Stanley riprende l’attività nel Regno Unito: il primo shop della nuova era vede la luce a Liverpool il 14 febbraio 2014.
Stanley è in possesso di licenza, terrestre e/o online, nel Regno Unito e in numerosi altri paesi Europei. L’operatività in Italia, caso unico, è avvenuta cross-border attraverso licenza Maltese a causa delle discriminazioni subite, in violazione del diritto dell’Unione, nell’accesso al sistema concessorio Italiano, come confermato da molteplici sentenze della Corte di giustizia e dei giudici nazionali, anche apicali.
Il Gruppo Stanleybet è attualmente tra i maggiori operatori di Gaming in Europa, ed opera nel mercato B2C in Belgio, Cipro, Italia, Malta, Spagna e con un totale di oltre 2000 sportelli e uffici e 3000 dipendenti e collaboratori. Il Gruppo è anche presente in Croazia, Danimarca, Germania, Nigeria, Regno Unito e Romania attraverso il proprio marchio dedicato al B2B, Magellan Robotech, che progetta e sviluppa prodotti e soluzioni avanzate per il mondo del Gaming (clicca qui per scoprire il mondo Magellan Robotech).
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[accordion-item title=”IL CEO DEL GRUPPO STANLEYBET, DR. GIOVANNI GARRISI” id=red-accordion]
Giovanni Garrisi, Dottore in Matematica, inizia la sua carriera professionale negli anni ’70, come sviluppatore di software, lavorando alla prima informatizzazione dell’INPS Italiana nel passaggio dal sistema cartaceo alla gestione computerizzata (progetto PN1).
Dal 1976 passa al gruppo statunitense Honeywell dirigendo, per suo conto, importanti progetti presso il CONI e il Ministero della Giustizia. In quest’ultimo contesto, data la natura giuridica del lavoro, inizia a studiare a livello universitario diritto penale e diritto privato. Gli studi di legge diventano, dopo la matematica, la sua seconda passione di vita. È di sua ideazione – e ne dirige la realizzazione – il primo sistema italiano computerizzato per la richiesta on line dei certificati penali e dei carichi pendenti. Anche in questo caso, come nel caso dell’INPS, vive il passaggio da un sistema cartaceo ad un sistema computerizzato.
Nel 1979, anche grazie alla sua competenza giuridica acquisita nel lavoro precedente, è vincitore (primo negli scritti di economia) di concorso pubblico in categoria direttiva all’Ufficio Italiano dei Cambi (Banca d’Italia). Partecipa al processo di costruzione del sistema valutario europeo (ante Euro) utilizzando tecniche di modelli matematici, anche in occasione di una grave crisi, per lo studio delle interazioni tra misure di protezione di breve periodo della bilancia dei pagamenti finanziaria italiana, vincoli nell’utilizzo degli strumenti della politica monetaria e previsione dell’impatto di breve/lungo periodo sui fondamentali dell’economia (reddito, inflazione, occupazione). Punto di riferimento del dipartimento di Statistica, in quel periodo, quale esperto delle tecniche di compilazione della bilancia dei pagamenti secondo le prescrizioni del Fondo Monetario Internazionale.
Nonostante la sua ascesa nel settore bancario, nel 1983 prende la coraggiosa decisione di lasciare l’incarico in Banca d’Italia e fondare la propria attività nel settore informatico, sviluppando inizialmente, con tecniche matematiche e di calcolo delle probabilità, software specializzati finalizzati a sistemi di accettazione di gioco per intermediari autorizzati dallo Stato italiano.
Nel 1996 fonda quello che è oggi conosciuto come Stanleybet Group, creando una società in joint venture con il gigante del gaming britannico Stanley Leisure Plc (quotato a quel tempo al mercato primario della Borsa di Londra, tra le più importanti 250 società partecipanti alla costruzione dell’indice giornaliero ‘FTSE 250’ della Borsa). La joint venture, inizialmente rivolta al mercato europeo delle scommesse sportive, prende avvio in Croazia e in Italia, e si apre successivamente a numerosi altri Paesi europei.
Lo stesso dottor Garrisi, forte della competenza giuridica acquisita alla Honeywell (lavorando per il Ministero della Giustizia) e in Banca d’Italia, guida il Dipartimento Legale di Stanleybet, portandolo al successo in Europa con le sentenze della Corte di Giustizia Europea Gambelli (2003), Placanica (2007), Costa/Cifone (2012) e Laezza (2015). Questi storici contenziosi hanno rivoluzionato il mercato europeo delle scommesse sportive e sono stati il catalizzatore dell’apertura alla concorrenza dei mercati delle scommesse di numerosi Paesi, che in precedenza erano stati dominati da monopoli governativi. Di conseguenza, ora i clienti in tutta Europa hanno a disposizione un’offerta molto più ampia e vantaggiosa.
Nel 2006, mentre il gigante della Malesia Genting scala in borsa la capogruppo Stanley Leisure, mirando prevalentemente al settore dei Casinò, il dottor Garrisi rileva tutte le quote del gruppo per la parte Betting, diventandone l’unico proprietario.
Oggi, è amministratore delegato (CEO) del gruppo, di stanza a Liverpool (UK), ed è supportato da un team esecutivo britannico/italiano (che riflette la sua doppia cittadinanza dopo oltre 20 anni vissuti nel Regno Unito), con molti anni di esperienza nel settore delle scommesse.
Ad oggi, il Gruppo Stanleybet è uno dei più grandi operatori retail multi-giurisdizione nel settore del gioco europeo ed è presente in Belgio, Cipro, Danimarca, Italia, Malta e Regno Unito (con piani di apertura a breve in Spagna). Il Gruppo conta oltre 2.000 punti vendita e 3.000 persone impiegate nelle varie attività.
Gestisce anche un marchio B2B, Magellan Robotech, che opera anche fuori dal Regno Unito (autorizzato – inter alia – dalla UK Gambling Commission) e attualmente fornisce aziende in Croazia e Romania. Magellan Robotech Ltd è stata fondata dal dottor Garrisi nel 2014, con l’obiettivo di esplorare nuove frontiere nel settore del gaming, utilizzando l’Intelligenza Artificiale (A.I.) e altre tecnologie emergenti. L’azienda, con sede nel Regno Unito (Liverpool), conta ora più di 100 professionisti dedicati alla creazione di prodotti e servizi personalizzati su misura per il gruppo Stanleybet e per i suoi clienti B2B.
All’inizio del 2020, quando la crisi del COVID-19 inizia a manifestarsi, il dottor Garrisi decide di dedicare le sue conoscenze e la sua esperienza nella creazione e gestione di modelli matematici allo sviluppo di un modello per prevedere la diffusione del virus nel suo paese d’origine, l’Italia (a quel tempo epicentro della pandemia). Il suo modello è stato il primo ad annunciare con precisione il picco del virus in Italia, avvenuto vari giorni prima degli annunci ufficiali, durante la prima ondata, prevedendo inoltre che si sarebbe potuto debellare il virus in Italia tra l’inizio e la metà di maggio, qualora fosse stato mantenuto un forte atteggiamento di chiusura interna (lockdown) e fossero state chiuse le frontiere esterne del paese.
I risultati raggiunti dal dottor Garrisi sono stati ampiamente riconosciuti dai suoi colleghi del settore con la sua recente introduzione nella prestigiosa ‘Hall of Fame‘ per le scommesse sportive agli SBC Awards e con la sua nomination come Chief Executive Officer of the Year (Amministratore Delegato dell’anno) ai Vixio Global Regulatory Awards 2020, premio che celebra i risultati di individui, team e imprese che si sono distinti nel campo della compliance, della responsabilità sociale e del gioco responsabile.
Sotto la guida del dottor Garrisi, la mission dello Stanleybet Group è di potenziare la produttività e l’efficienza degli operatori, migliorando al contempo l’esperienza di gioco per i clienti in modo divertente, equo e responsabile, in un contesto di regole e procedure volte a proteggere le categorie deboli e in generale tutto il settore dalle infiltrazioni della criminalità organizzata.
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